RIVOLUZIONE MANAGERIALE IN EMILIA ROMAGNA

Martedì 2 Luglio, all’interno del 5° Festival dell’industria e dei valori d’impresa di Confindustria Romagna  si è tenuta la conferenza “Storie di beneficio comune” che ha portato a Palazzo Rasponi a Ravenna i temi legati alle società Benefit.
In questa sede è intervenuto il Prof. Stefano Zamagni dell’università di Bologna, recentemente nominato Presidente della Pontificia accademia delle scienze sociali. Insieme a lui al tavolo dei relatori, due figure del territorio che hanno creduto nell’innovazione attraverso il nuovo modello di società Benefit: Mario Zani, General Manager di Eurocompany e Sara Cirone, Amministratore Delegato di una PMI del territorio e Founder di Sara Cirone Group Srlb. Moderatrice dell’evento Alessia Gozzi, responsabile per QN della Redazione Economia.

Le Società Benefit 
“Le società Benefit integrano nel proprio oggetto sociale oltre al profitto, il nobile scopo di avere un impatto positivo sulla società” ha spiegato Roberto Bozzi, Vicepresidente Confindustria Romagna,che ha introdotto i lavori, accennando anche all’impegno che contraddistingue le società Benefit dal punto di vista del bilancio d’impresa, dello statuto e del report aziendale.

Il beneficio comune 
Nella propria relazione, il prof. Zamagni è partito da un excursus storico sul modello di welfare aziendale adottato da Ford che portò avanti nelle proprie fabbriche opere di filantropia che determinarono una querelle con Dodge, socio fondatore che gli fece causa accusandolo di andare contro l’interesse aziendale (che ai tempi era costituito dal massimo profitto per i soci ad ogni costo) per mettere in pratica azioni volte a determinare un beneficio comune. Il professore riminese ha spiegato come gli USA siano stati il primo paese al mondo a dotarsi di un modello d’impresa che accanto al profitto a favore dei soci prevede un beneficio comune in ambito sociale: nel 2010 infatti sono nate le Bcorp (Benefit corporation).
Con la Legge 208/2015 l’Italia ha introdotto nel suo sistema economico questo nuovo modello aziendale che prende spunto da quello americano. In queste aziende parte degli utili non diventano profitto diretto, ma vengono utilizzati per scopi di utilità sociale, tanto che il professor Zamagni arriva ad affermare che “nella Benefit per tutto l’anno si crea un valore continuo” e soprattutto si arriva ad un paradosso “l’impresa che non massimizza utili ne fa più di prima. Quindi alla fine ha in profitto più alto”.
Analizzando le motivazioni per le quali l’Italia è tra le prime a dotarsi di questo tipo di impresa con finalità sociale, il professore dell’ateneo bolognese ha spiegato come l’imprenditoria sia nata originariamente in Toscana tra il 1300 e il 1400 durante l’umanesimo civile fiorentino dei mercanti. Uno dei massimi esponenti dell’epoca è Coluccio Salutati, che vede proprio nei mercanti i difensori e promotori della città: lo scopo dell’imprenditore-mercante non è solo fare denaro, ma abbellire Firenze. Si pensi, infatti, che il duomo di Firenze fu fatto e gestito da 6 imprenditori… “il primo esempio di società benefit!”. In questo modo, gli stranieri che giungevano in città rimanevano affascinati dal bello e compravano.
Altro concetto molto importante sottolineato dal professor Zamagni è quello relativo al territorio: quando le imprese operano in un territorio e operano per il territorio esse prendono di conseguenza consenso. Quindi lo sviluppo dell’impresa  procede di pari passo con quello del territorio.
Oggi che siamo entrati nella quarta rivoluzione industriale ogni giorno che passa cresce sempre di più il rapporto diretto fra il capitale reputazionale e la reputazione di cui gode una certa impresa per quello che fa verso il mondo e il proprio territorio.
Per questo è molto importante la valorizzazione di questo nuovo tipo di impresa e si augura che l’evoluzione legislativa per la benefit possa essere non tanto quella di dare sgravi fiscali ma quella di dare molteplici possibilità.

Eurocompany Società Benefit
Mario Zani ha poi raccontato l’esperienza di Eurocompany e del beneficio che essa crea.
La società è benefit da 12 mesi, ma questo “è un cambiamento in realtà iniziato prima.” L’approccio interessante di Zani sta nel fatto che la sua visione sia in primis sul territorio e sulla supply chain oltre che verso i dipendenti. 
Questo cambio di paradigma è partito dal rivedere lo stile di vita accorgendosi che l’uomo non è in linea con lo stile di vita naturale e biologico.
Questo cambio, per loro che sono distributori di frutta secca, è partito dal ridurre la lista ingredienti, scegliendone meno però più sani e puliti. Oltre al prodotto, hanno lavorato nella ricerca di persone che fossero come loro, quindi facendo una revisione di fornitori, clienti e accordi. Tutto questo processo ha portato ad un valore assoluto su tutti: lavorare in maniera trasparente. 
Una cosa molto interessante fatta da questa impresa è la sottoscrizione di accordi di lungo periodo per migliorare la condizioni contrattuali per tutti, creando accordo di crescita sostenibile, vantaggioso per ambo le parti. 
Per creare una famiglia aziendale è stata sottoscritta da tutti una mission creando il coinvolgimento dei dipendenti in una via di felicità. Ultima introduzione, avvenuta in seguito alla morte di un collega dell’azienda è stata quella di fornire a tutti i dipendenti una copertura dal punto di vista sanitario che potesse tutelare non solo il dipendente ma anche tutta la famiglia.
Eurocompany è quindi l’esempio lampante che ci sono benefici evidenti dal punto di vista imprenditoriale, non solamente nel giro d’affari, ma nel benessere aziendale e del territorio, non trascurando che il reddito è considerevolmente migliorato e il beneficio che ne traggono tutti, a partire da lui stesso, è quello di andare ogni giorno in un luogo dove si crea benessere per se stessi e per gli altri.
Questa chiara testimonianza è sicuramente in linea con il futuro prossimo e ci si augura che la benefit diventi una forma primaria di evoluzione d’impresa.

Sara Cirone Group Società Benefit 
Sara Cirone ha spiegato i meccanismi formali per diventare società benefit: nell’oggetto sociale dello statuto bisogna introdurre un beneficio comune e alla fine dell’anno si ha l’obbligo di produrre una rendicontazione sulle attività di beneficio comune da allegare al bilancio d’esercizio. Molte società di nuova costituzione o trasformazione in Benefit hanno delle difficoltà, ed è per questo sono state elaborate da un team di esperti Le linee guida per il reporting delle società benefit  http://www.saracirone.com/wp-content/uploads/2019/04/NIBR_GUIDA-SB_ITA.pdf . Poi ha proseguito nel raccontare il beneficio comune della omonima Società Benefit, fondata recentemente, che si occupa di consulenza per le imprese, pubbliche amministrazioni ed Enti del Terzo Settore sui temi delle informative non finanziarie, della valutazione del capitale intangibile, sostenibilità e società benefit. Il beneficio comune della Sara Cirone Group riguarda: la diffusione di modelli culturali d’impronta umanistica e strumenti e metodi manageriali sostenibili, al fine di sostenere l’accrescimento culturale del territorio; la promozione e  lo sviluppo di progetti partecipati tra imprese, enti non-profit e pubbliche amministrazioniallo scopo di favorire l’evoluzione e il progresso degli asset tangibili ed intangibili di tutti i soggetti e delle comunità territoriali; la diffusione di strumenti di rendicontazione non-finanziaria,  allo scopo di favorire l’adozione della cultura della sostenibilità. 

Cambio di paradigma 
Ed in fine Sara Cirone ha affermato che la  creazione di valore materiale e immateriale nel lungo periodo è l’opportunità per migliorare la qualità della vita del pianeta e smettere di depauperarlo al fine di massimizzare i guadagni. Lo sviluppo economico sostenibile è legato ad alcune specifiche scelte che le imprese, i governi e le comunità più in generale possono attuare attraverso una buona e allineata governancela misurazione delle proprie performance ambientali, sociali ed economiche, e la mappatura delle prospettive future al fine di creare trasparenza verso gli obbiettivi da perseguire. Contribuire ad una visione partecipativa delle comunità evidenziando il valore multi capitale delle imprese e dei territori ci introduce ad nuova dinamica di gestione degli asset materiali ed immateriali in grado di permetterci un cambio di rotta: è un cambiamento di paradigma. La vera rivoluzione dal punto di vista manageriale, continua Sara Cirone, è appunto la rendicontazione non finanziaria a cui la benefit è sottoposta per legge, e che dal 2017 tutte le aziende quotate in borsa per la legge 254/2016 devono produrre a beneficio della collettività. Ma tutte le aziende possono decidere di farlo volontariamente. È legato al concetto di Corporate Reporting, in linea con gli standard più innovativi già utilizzati a livello internazionale, un reporting  che non ci dice soltanto costi e ricavi ma che introduce il tema degli intangibili, il tema dei tanti capitali che un’impresa ha per svolgere le sue attività. Cosa significa questo? Che l’informativa non finanziaria è il primo atto di responsabilità sociale e sostenibilità sostanziale che un’impresa può fare: raccontare come è stato creato quel valore, come si è mosso all’interno della comunità e quali impatti dal punto di vista economico e ambientale, sociale ha generato sul territorio. Per questo è una rivoluzione. Prendendo due aziende, infatti, a parità di costi e ricavi possono aver sviluppato intangibili ed impiegato i propri capitali organizzativi, umani, relazionali e ambientali in maniera completamente diversa. Quindi ci dà la possibilità di essere trasparenti nei confronti della comunità, di pianificare una strategia efficace che tenga conto di tutti questi aspetti, ed in ultima analisi contribuire  allo sviluppo della civiltà. 
L’Emilia Romagna, prosegue Cirone, è una regione modello in questo senso in quanto ha gli indici migliori d’Europa per occupazione, pil procapite e sanità e molto altro, ed è una regione massimamente attenta ai suoi impatti. Ancora una volta questo dimostra che l’approccio alla sostenibilità e gestione degli intangibili migliora lo sviluppo economico sociale dei territori e determina una migliore qualità della vita.

SARA CIRONE GROUP SRL SOCIETA’ BENEFIT

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